LO STREET FOOD AUTENTICO DELLA MACELLERIA POPOLARE
LO STREET FOOD AUTENTICO DELLA MACELLERIA POPOLAREAssaggi
Pizza fritta, panzerotti, piadine, cannoli, e arancini siciliani ovunque, truck e apecar natalizi al fianco degli spazi permanenti: l'area gastronomica della Darsena è un tripudio alimentare dove lo street food fa davvero la voce grossa.
Tra le tante proposte, a scaldare il cuore di chi ama il vero cibo di strada troviamo la Macelleria popolare, piccolo spazio di cultura carnivora messo in piedi mesi fa come gemello di Mangiari di strada. Approdo autentico ed essenziale per chi ama i sapori forti e le specialità regionali più tradizionali.
Il nome ha fatto un po' discutere perché i prezzi non sono esattamente popolari, ma la qualità è davvero indiscutibile con tagli nobili di carne affiancati a tutte le specialità più povere, acquistabili da portare via o da mangiare in piedi dentro un buon panino, scaldati sulla griglia, accompagnando il tutto con un bicchiere di vino (autocertificato) natuale o una birra artigianale.
Il dilemma è davvero tutto nella scelta: impossibile resistere agli arrosticini di pecora, alle bombette, alla braciole messinesi, come anche a una buon svizzera servita senza fronzoli, alla salsiccia, al diaframma, al "vero kebab".
Oppure ai vari panini: al lampredotto, con la lingua in salsa verde (foto di apertura) e alla milza, tutti interpretati magistralmente. Ma anche il pastrami, le animelle, le cervella fritte, gli gnumareddi e i mondeghili.
La misura contenuta del panino è infima e corrutrice perché rende agevole il bis, il morso è grasso e succulento, la materia prima sempre fresca.
Si spende in linea con lo street milanese (dai 7 ai 10 euro per panino), ma più di quanto si attende l'amante e conoscitore di queste specialità, quindi non portateci un fiorentino a mangiare il lampredotto o un abruzzese a mordere un arrosticino. Per quanto mi riguarda è una maggiorazione che smette di pesare al primo morso.
Tra le tante proposte, a scaldare il cuore di chi ama il vero cibo di strada troviamo la Macelleria popolare, piccolo spazio di cultura carnivora messo in piedi mesi fa come gemello di Mangiari di strada. Approdo autentico ed essenziale per chi ama i sapori forti e le specialità regionali più tradizionali.
Il nome ha fatto un po' discutere perché i prezzi non sono esattamente popolari, ma la qualità è davvero indiscutibile con tagli nobili di carne affiancati a tutte le specialità più povere, acquistabili da portare via o da mangiare in piedi dentro un buon panino, scaldati sulla griglia, accompagnando il tutto con un bicchiere di vino (autocertificato) natuale o una birra artigianale.
Il dilemma è davvero tutto nella scelta: impossibile resistere agli arrosticini di pecora, alle bombette, alla braciole messinesi, come anche a una buon svizzera servita senza fronzoli, alla salsiccia, al diaframma, al "vero kebab".
Oppure ai vari panini: al lampredotto, con la lingua in salsa verde (foto di apertura) e alla milza, tutti interpretati magistralmente. Ma anche il pastrami, le animelle, le cervella fritte, gli gnumareddi e i mondeghili.
La misura contenuta del panino è infima e corrutrice perché rende agevole il bis, il morso è grasso e succulento, la materia prima sempre fresca.
Si spende in linea con lo street milanese (dai 7 ai 10 euro per panino), ma più di quanto si attende l'amante e conoscitore di queste specialità, quindi non portateci un fiorentino a mangiare il lampredotto o un abruzzese a mordere un arrosticino. Per quanto mi riguarda è una maggiorazione che smette di pesare al primo morso.
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