I RAVIOLI DI SHANGHAI A MILANO

I RAVIOLI DI SHANGHAI A MILANO
Assaggi

Paolo Sarpi è il cuore della Chinatown milanese, patria di una cineseria meneghina ormai ambrosiana anche nel linguaggio – i giovani spesso parlano italiano come un milanese e cinese come un pechinese.

Anche i locali – bar ristoranti trattorie e mangerie varie – stanno perdendo quel tanto di eccessivamente cinese (folcloristico-plastificato-finto e un po’ separatistico) e si stanno “ripulendo”: colori chiari alle pareti, tavolini e sedie moderni, luci brillanti, menù quantomeno bilingui (ma spesso ancora con una prevalenza di cinese).

In questa via hanno aperto diversi nuovi locali – fra gli ultimi, La Ravioleria Sarpi, che propone un autentico street food: si fanno – rigorosamente a vista – solo ravioli (di manzo e di maiale), una specie di crepe, e tempura di verdura e gamberoni: tutto da mangiare in piedi, per strada (o da portarsi a casa), visto che il locale in sé non c’è, è tutto cucina, direttamente su strada. 

“Massima trasparenza”, quindi: i ravioli vengono preparati direttamente in vetrina, riempiti con maiale e manzo, cotti e servti; la crepe viene cotta e farcita in diretta (uovo, carne, delle specie di frittellone di una pasta di pane), così come in diretta puoi scegliere il condimento più o meno piccante. Qualche minuto di attesa, ed è tutto pronto. E buono (ingredienti bio, certificati, fornitori come la macelleria Sirtori lì di fianco, Cascine Orsine, Mulino Sobrino). Ed economico: 2,50€ per 4 ravioli, 4,50€ per 8 ravioli crudi da cucinare a casa; 4,50 anche la crepe.
 


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Voto finale
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