Cannavacciuolo, gli arrosticini e le polemiche oziose

Cannavacciuolo, gli arrosticini e le polemiche oziose
Velina

Ogni anno da Masterchef non escono solo concorrenti piangenti e sfiancanti retoriche da sogni di ristorazione, ma anche polemiche, il più delle volte a uso e consumo della guerriglia social tanto in voga.

Tipo quella che impazza da giorni, che lega il nuovo prezzemolo gastrotelevisivo Antonino Cannavacciuolo (a cui voglio bene non solo perché mi ricorda Bud Spencer, ma già sono saturo di vederlo ovunque, perfino a parlare di sale a Sanremo) all'Abruzzo, da lui privato della paternità degli arrosticini.

Ma ci arriviamo.


L'anno scorso l'opinione pubblica smise di interrogarsi per una settimana sui temi della politica, delle relazioni internazionali e dei fallimenti dell'Inter per dedicarsi alla matriciana (o amatriciana  prima di iniziare appunto la rissa) di Cracco. Il peccato mortale era l'inserimento dell'aglio nella ricetta.

Ora, io sono romano, credo più alla (a)matriciana che alla Linea C della metro, però non possiamo ogni volta crocifiggerci le gonadi per questioni tanto oziose. Già sull'uso improprio della cipolla si scatenano un mese sì, l'altro pure querelle infinite. Ci mancava l'aglio. Eppure il web, la metropolitana e la cena dai suoceri per qualche giorno furono dominati dalla ricetta alternativa di chef Cracco.

Quest'anno la puntata dedicata allo street food (ve le andate a cercare però eh!) ha generato momenti di tragico imbarazzo. Tipo:

Alida che dichiara di schifare lo street food. Certo, i supplì fanno ribrezzo e il tuo shampo di topinambur "impiattato" come un quadro espressionista per poveri è indimenticabile... Non ti contraddiciamo ulteriormente altrimenti inizi a piangere fino al 2045.


Sylvie che dichiara di non averlo mai mangiato! Ok, è francese.

Aspiranti chef che cucinano arancini scolando il riso e non cuocendolo dentro come si usa fare per qualsiasi risotto.

Affermati chef che fanno passare l'idea che supplì o arancini/e (mettiamo anche la dicitura palermitana per evitare anche qui la rissa) possano essere preparati in un'ora senza far riposare il risotto e dargli la giusta consistenza collosa adatta per la frittura.

In questo campionario di rara mestizia, la dimenticanza filologica di Cannavacciuolo mi pare la meno stimolante. È sacrosanto: la ricetta originale di questi goduriosi spiedini di carne di pecora è abruzzese, ed è altrettanto noto come sia una regione poco abile a comunicare le proprie specialità, ma la televisione è anche un linguaggio intrinsecamente spezzettato.


Non ne farei l'ennesima guerra di religione. O immaginare che abbia detto che le bombette sono pugliesi e taciuto la provenienza degli arrosticini perché prende denaro e orecchiette dalla regione Puglia.

Anche perché se dovessimo elencare tutte le mancanze, imprecisioni, mezze verità dovremmo riservarci un paio di vite intere.

Buoni arrosticini a tutti.

A proposito, dove li mangiate a Milano?
 
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