BERE IN PIEDI: OLTRE IL FOOD TRUCK, IL WINE TRUCK

BERE IN PIEDI: OLTRE IL FOOD TRUCK, IL WINE TRUCKSpeciale
Parlando di Food Truck immediatamente pensiamo a qualcosa di “masticabile”. E ovviamente di laido: da addentare, mordere, gustare… persino qualcosa con cui ungersi le mani o sporcarsi la maglietta.
Se avete però fatto qualche giro al Mercato metropolitano di Milano (da pochi giorni anche a Torino) o ai vari festival street avrete notato come comincino a proliferare anche dei Drink Truck allestiti di tutto punto.
Non sono ancora così tanti, la bilancia tende ancora decisamente verso il “food”, ma ci sono e riescono a trovare, sgomitando, il loro posticino, soprattuto durante grandi eventi o catering privati.
Ribaltando anche l'idea che si beve, soprattutto vino, seduti prendendoci i nostri tempi.
L'apripista naturale è stata la birra. Fresca, versatile, democratica e aiutata dalla diffusione del movimento artigianale. Come dimostrano i carretti di Birra di Classe, Birrificio Belgrano e il Beer Bike Baladin del barbuto Teo Musso.
Ma il futuro è anche per il vino, che si fa strada. Eccovi allora 4 casi tutti italiani
Nel caso qualche lettore voglia ispirarsi, la concorrenza è ancora limitata!
CARAVIN
Caravin è l’enoteca errante del milanese Filippo Torsello.
Smessa la toga e preso il titolo di sommelier ha avviato questo progetto partendo da un piccolo budget, 18 mila euro che dice esser stata recuperata subito, entro il primo anno.
Il truck ha una capienza di circa 60-70 bottiglie e vende per lo più a bicchiere. I vini che tirano di più? Rossi e bollicine.
Chic!

CANTINA TOLLO
Un furgoncino Volkswagen bianco, i vini delle proprie vigne in quel di Chieti e una scelta delle location molto accurata: solo eventi culturali, ma di una certo spessore, come la Festa del cinema di Roma o il Festivaletteratura di Mantova.
Colti.

TENUTE PICCINI
Questa cantina di Castellina in Chianti ha deciso di cavalcare l’onda e di immettersi su strada.
Obbiettivo dell’azienda aprirsi ad un nuovo mercato che abbatte filtri e frontiere e permette di creare un contatto diretto coi consumatori.
Il mezzo per raggiungere la meta è una Mini Cooper con cantinetta nel portabagagli.
Le loro location di preferite sono noteche e altri punti vendita in cui sono presenti i lotto vini in questo modo la degustazione “su ruote” diventa essa stessa l’evento.
Esploratori.

BOLLICINO
Altra enoteca su ruote.
Questa volta il mezzo è una piccola ape car, allestita da un Cunese, Stefano Milano.
Bollettino come suggerisce il nome è specializzata nelle vendita di vini bianchi frizzanti e in particolare, Prosecco, Franciacorta e Champagne.
Con un investimento iniziale piuttosto alto (pari a circa 60mila euro), Bollicino punta in alto: vendita e mescita sia dentro che fuori dai confini nazionali e un ampliamento anche ad altri mezzi, magari diversificati.
Ambiziosi.

Se avete però fatto qualche giro al Mercato metropolitano di Milano (da pochi giorni anche a Torino) o ai vari festival street avrete notato come comincino a proliferare anche dei Drink Truck allestiti di tutto punto.
Non sono ancora così tanti, la bilancia tende ancora decisamente verso il “food”, ma ci sono e riescono a trovare, sgomitando, il loro posticino, soprattuto durante grandi eventi o catering privati.
Ribaltando anche l'idea che si beve, soprattutto vino, seduti prendendoci i nostri tempi.
L'apripista naturale è stata la birra. Fresca, versatile, democratica e aiutata dalla diffusione del movimento artigianale. Come dimostrano i carretti di Birra di Classe, Birrificio Belgrano e il Beer Bike Baladin del barbuto Teo Musso.
Ma il futuro è anche per il vino, che si fa strada. Eccovi allora 4 casi tutti italiani
Nel caso qualche lettore voglia ispirarsi, la concorrenza è ancora limitata!
CARAVIN
Caravin è l’enoteca errante del milanese Filippo Torsello.
Smessa la toga e preso il titolo di sommelier ha avviato questo progetto partendo da un piccolo budget, 18 mila euro che dice esser stata recuperata subito, entro il primo anno.
Il truck ha una capienza di circa 60-70 bottiglie e vende per lo più a bicchiere. I vini che tirano di più? Rossi e bollicine.
Chic!

CANTINA TOLLO
Un furgoncino Volkswagen bianco, i vini delle proprie vigne in quel di Chieti e una scelta delle location molto accurata: solo eventi culturali, ma di una certo spessore, come la Festa del cinema di Roma o il Festivaletteratura di Mantova.
Colti.

TENUTE PICCINI
Questa cantina di Castellina in Chianti ha deciso di cavalcare l’onda e di immettersi su strada.
Obbiettivo dell’azienda aprirsi ad un nuovo mercato che abbatte filtri e frontiere e permette di creare un contatto diretto coi consumatori.
Il mezzo per raggiungere la meta è una Mini Cooper con cantinetta nel portabagagli.
Le loro location di preferite sono noteche e altri punti vendita in cui sono presenti i lotto vini in questo modo la degustazione “su ruote” diventa essa stessa l’evento.
Esploratori.

BOLLICINO
Altra enoteca su ruote.
Questa volta il mezzo è una piccola ape car, allestita da un Cunese, Stefano Milano.
Bollettino come suggerisce il nome è specializzata nelle vendita di vini bianchi frizzanti e in particolare, Prosecco, Franciacorta e Champagne.
Con un investimento iniziale piuttosto alto (pari a circa 60mila euro), Bollicino punta in alto: vendita e mescita sia dentro che fuori dai confini nazionali e un ampliamento anche ad altri mezzi, magari diversificati.
Ambiziosi.

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