6 cose da sapere su Quore italiano, nuova catena in grande ascesa

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Parla italiano, cucina italiano e punta soprattutto su pane, pizza, pasta e salumi. Niente frullato di coriandolo, spremuta di alghe o scoiattolo neozelandese cotto a bassa temperatura fortunatamente. Ne siamo felici.
Sposa il principio, sempre più in voga della customizzazione, permettendo ai clienti assemblare i piatti con richieste e abbinamenti molteplici.

Ha come partner Italpast, per la produzione di pasta fresca, Gruppo italiano vini, Leporati prosciutto crudo (di Parma), È pane e Longoni per i panificati, Rapitalà per l’olio, Parmalat per latte e derivati, Lavazza per il caffè.

È nato da un’idea degli imprenditori Giuseppe Beani e Marcello Rizza, si è sviluppato a Parma e ora sta arrivando a Milano. Anzi è già presente a Piazza Liberty, ma da domenica 26 marzo aprirà anche in Piazza Oberdan, a Porta Venezia. 200 metri quadrati, 85 posti a sedere, uno spazio esterno e una cucina a vista, perché ormai non possiamo più fare a meno di vedere la gente che cucina.


Tre è meglio di due. Motivo per cui è in programma una prossima apertura in Corso Vittorio Emanuele, a due passi dal Duomo.
Gli obiettivi sono ambiziosi. L’investimento per ogni locale è di circa 500 mila euro, i dipendenti aziendali sono 25, con la prospettiva di arriva a 100 entro fine anno. Il prossimo passo è il mercato estero con Londra, New York e Dubai nel mirino.



Sposa il principio, sempre più in voga della customizzazione, permettendo ai clienti assemblare i piatti con richieste e abbinamenti molteplici.

Ha come partner Italpast, per la produzione di pasta fresca, Gruppo italiano vini, Leporati prosciutto crudo (di Parma), È pane e Longoni per i panificati, Rapitalà per l’olio, Parmalat per latte e derivati, Lavazza per il caffè.

È nato da un’idea degli imprenditori Giuseppe Beani e Marcello Rizza, si è sviluppato a Parma e ora sta arrivando a Milano. Anzi è già presente a Piazza Liberty, ma da domenica 26 marzo aprirà anche in Piazza Oberdan, a Porta Venezia. 200 metri quadrati, 85 posti a sedere, uno spazio esterno e una cucina a vista, perché ormai non possiamo più fare a meno di vedere la gente che cucina.


Tre è meglio di due. Motivo per cui è in programma una prossima apertura in Corso Vittorio Emanuele, a due passi dal Duomo.
Gli obiettivi sono ambiziosi. L’investimento per ogni locale è di circa 500 mila euro, i dipendenti aziendali sono 25, con la prospettiva di arriva a 100 entro fine anno. Il prossimo passo è il mercato estero con Londra, New York e Dubai nel mirino.



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