Che si ami o no lo street food, la prima stagione di Unti e Bisunti ha dato una bella scossa alla dilagante tipologia dei programmi sul cibo in televisione. Fuga dagli studi e via in strada tra scenari selvaggi e volti autentici: montaggio serrato, specialità di cucina povera, siparietti ispirati al cinema di genere italiano di una volta, con la spavalda simpatia di Chef Rubio a tenere insieme il tutto. 

Meno ispirata la seconda stagione, che ha provato a modificare il format con idee più o meno riuscite scatenando anche polemiche sulle scelte culinarie fatte in alcune città, soprattutto a Torino. La terza stagione, in onda da inizio settembre, prova ancora un rinnovamento (via la scelta delle giurie e i dissidi interiori sulla sfida, maggiore racconto dei luoghi seguendo una linea narrativa precisa), spostandosi ancora di più dalla dimensione street e abbracciando la cucina del territorio nella forma più ampia. 

Non tutte le puntate stanno funzionando al meglio, ma le cose migliori arrivano dalle regioni meno raccontate, come il Molise e la Basilicata dove la veracità e voracità dei piatti esplode felicemente. Godiamocene alcuni.